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"È un'impresa diabolica camminare a ritroso, via via tentando di restituire, scrivendone, ricordi in ombra e luce, cioè miscele di presente e passato, una folla di eventi accaduti, di vicende immerse, di enigmatici versi e righe e disegni pubblicati o tuttora inediti... Un tutto e frammenti scissi di un poeta ottantaseienne, lasciando oscillare strati di sé, traducendo, quando e se possibile, ambigue lontananze nella prossimità di quasi duecento stampati. Una problematica avventura, che ha potuto trasformarsi in libro tramite un'agguerrita compagna 'traduttrice', trentenne o poco più, Laura Di Corcia, giornalista e poeta, dedicante all'impresa mesi numerosi (e con noi, naturalmente, nella fase di versione ultima, Enrica, consorte da sessantatré anni, prodiga di consigli e aggiustamenti)." (G. Majorino)